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Aaron Fotheringham, superman in sedia a rotelle

Aaron “Wheelz” Fotheringham, 25 anni di Las Vegas, Nevada, è un atleta nato con la spina bifida, una malformazione del midollo spinale che non gli permette di usare le gambe.

Aaron non ha mai permesso a nessuno di essere fermato, nei suoi obiettivi: ha fatto tutto ciò che la sua età gli permetteva……doveva solo studiare e capire il modo in cui farlo. Per muoversi, da bambino utilizzata il suo deambulatore, con il quale correva per casa con addosso un mantello rosso, simulando Superman. La sua fanciullesca fantasia lo portava a credere di saper volare.
E’ un tipo tosto Aaron: nonostante la sua disabilità, da quando aveva 8 anni cominciò ad andare con il padre agli skate park. Era letteralmente affascinato dalle acrobazie che vedeva fare in skateboard e BMX; ne nacque una disciplina chiamata WCMX (WheelChair Motocross): sarà lui stesso il primo al mondo ad esibirsi in tricks con la sedia a rotelle.
Come tutti coloro che si accingono a fare qualcosa per la primissima volta, inizialmente cadde varie volte, senza mai perdere il coraggio di riprovarci una volta di più… Quindi provò di nuovo, finché riuscì.

Vinse diverse competizioni di BMX, ma questo era meno importante rispetto alla voglia di confrontarsi con se stessi e i propri limiti e all’adrenalina che provava nel portare avanti quella sua passione in giro con gli amici. Il 13 Luglio 2006, studiò il suo primo backflip su sedia a rotelle filmando e postando il video su internet, mossa che gli diede l’opportunità di viaggiare per l’America ed esibirsi di fronte ad un vasto pubblico. Ha iniziato ad esibirsi dal vivo dopo aver studiato ed eseguito, il 26 agosto del 2010, il suo primo doppio back flip.
Nel 2009, Fotheringham lavora come stuntman per il personaggio di Kevin McHale in Glee e in qualità di allenatore/motivatore cominciò ad organizzare campi estivi per bambini con disabilità e a lavorare con radio, tv e giornali sportivi.
La passione messa in campo da Aaron mostra come una sedia a rotelle possa essere considerata un mezzo per divertirsi al pari degli altri (con l’avvertenza di indossare sempre il casco per chi voglia provare le sue evoluzioni!), e non una restrizione, ribaltando la concezione che ancora troppo spesso si ha delle persone in carrozzina.
Nella vita, questo è innegabile, i limiti ci sono: bisogna avere la consapevolezza di dove, fisicamente, si può arrivare. Ma non è a causa della propria situazione di disabilità che bisogna arrendersi nell’intraprendere quelle che sono le nostre passioni.