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Sono i vincitori di solito a scrivere la storia ma la stessa non è stata fatta solo dai vincitori, con Paolo Vissani scopriamo qual’è la concezione che della disabilità e delle persone con disabilità si è avuta nel corso della storia. Nel codice babilonese di Hammurabi, ad esempio, chi accidentalmente diventava disabile aveva una protezione legale, un’assistenza medica fornita dallo Stato.
Un approccio che è possibile rintracciare nei confronti delle persone con disabilità nei periodi più antichi è che non venivano considerate a norma, cioè normali; ed essere a norma era un prerequisito per partecipare alla società in maniera totale. Ci sono tuttavia delle eccezioni fatte per due tipi di disabilità: la cecità, poiché i ciechi venivano considerati come individui che potevano prevedere il futuro e quindi estremamente rispettati; la pazia, poiché i pazi erano capaci di parlare con gli dei e quindi non bisognava inimicarseli. Il senso della utilità e della inutilità, come potrete ascoltare, attraversa tutto il periodo antico.
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