Non confondiamo l’obiettivo con le azioni.
Un aspetto importante per un crowdfunding è che l’obiettivo deve essere concreto. Ossia concretamente realizzabile e tangibile.
Se proponiamo come obiettivo “la pace nel mondo” risulteremmo ridicoli, ma anche migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motoria può diventarlo all’interno di un crowdfunding se non forniamo qualcosa di reale che, con il nostro progetto, ci proponiamo di realizzare a tal fine.
In buona sostanza il crowdfunding non è un bando pubblico per finanziare progetti sociali, è una raccolta fondi richiesta a persone concrete, che vogliono obiettivi concreti con tanto di dettagli realistici su come pensate di raggiungerli.

Per visualizzare con un esempio, se proponiamo un progetto che vuole migliorare la vita delle persone con disabilità motoria in una campagna crowdfunding dovremo sviluppare qualcosa (come una rampa speciale o un meccanismo che permette alle carrozzine di muoversi sulla spiaggia) che intervenga praticamente nella vita di queste persone. Qualcosa di cui, tra l’altro, si riesca a comprendere ex ante – e verificarne ex post – l’efficacia.

Uno degli errori più diffusi tra le organizzazioni del terzo settore è quello di confondere l’obiettivo con le azioni necessarie per raggiungerlo. In poche parole l’avvio di un laboratorio di ceramica non può essere l’obiettivo di una campagna crowdfunding. Il miglioramento delle capacità cognitive di persone con disabilità psicomotorie attraverso la manualità plastica sì, ma a patto che si concretizzi nella nascita, sempre a titolo di esempio, di una piccola bottega artigianale di ceramisti con disabilità psicomotorie, altrimenti verrebbe meno quanto spiegato sopra.
Costruzione
- Il progetto
Una campagna crowdfunding deve essere pensata (e di fatto lo è) come un progetto per avviare il progetto. Pertanto come tale va anche scritta e presentata alla piattaforma che avrete scelto di utilizzare. Questo vi aiuta a visualizzare in modo schematico le vostre idee e valutarne la fattibilità. Quindi, come tutti i progetti, anche il crowdfunding prevede una breve indicazione introduttiva di cosa si vuole realizzare con i soldi richiesti; la descrizione dell’organizzazione o le organizzazioni richiedenti; la spiegazione di come si intende realizzare il progetto e, cosa più importante di tutte, il dettaglio economico dell’operazione, che non è un business plan vero e proprio ma più ci si avvicina e meglio è; tutto questo per riuscire a dimostrare agli eventuali sostenitori che il vostro è un progetto concretamente realizzabile e non campato in aria.
Non è detto che un progetto debba essere pubblicato integralmente, anzi, il modo in cui lo presentate nella campagna crowdfunding deve essere esaustivo ma al contempo schematico e di facile lettura per i potenziali sostenitori, quindi è probabile che presentiate solo alcuni punti di esso ma è fondamentale redigerlo per il vostro team di lavoro che deve avere ben chiara strada e obiettivo da raggiungere: devono poter rispondere senza dubbi alla domanda “per cosa sto impegnando le mie energie?”. In un progetto sociale riuscire a rispondere alla domanda del team di lavoro significa avere la risposta alla domanda del potenziale sostenitore: “perché dovrei finanziare proprio voi?”. Per rispondere a queste domande non basta descrivere, bisogna essere convinti e bisogna convincere.
- Elenco dei premi
I premi sono importantissimi in un crowdfunding, per questo non vanno assolutamente considerati in modo approssimativo o banale.
Anzitutto essi devono essere parte integrante del progetto che si ha intenzione di realizzare. Inserire come premio i classici gadget come la maglietta, la tazza o la shopping bag può andare anche bene, l’importante è che abbiano un senso rispetto alla raccolta fondi che state portando avanti. Per fare un esempio concreto, se il vostro progetto è una pubblicazione illustrata o un libro di fotografie, mettere in premio una maglietta con l’illustrazione che ritenete più rappresentativa del libro è una valida idea, mettere in premio il portachiavi con il logo dell’associazione decisamente no.
Non guardate i premi come un regalino che fate al donatore, ma come un oggetto che riporti al donatore l’emozione di essere parte del processo che ha portato alla realizzazione del progetto.
Riprendendo l’esempio dell’associazione che si occupa di adozioni a distanza, un’immagine, anche digitale, anche scattata con il cellulare del bambino adottato in una fase importante della sua vita, tra i premi di un crowdfunding ha immensamente più valore di una tazza con il logo dell’associazione, nonostante il suo valore economico sia chiaramente inferiore.
- Pagina web con descrizione dettagliata
Le piattaforme di crowdfunding mettono sempre a disposizione uno spazio sul proprio sito web dedicato al progetto di raccolta fondi approvato. Sarà quindi il referente della piattaforma che vi segue ad indicarvi
come riempirlo di contenuti. Tenete presente che, dovendo il vostro progetto di raccolta fondi essere approvato dalla piattaforma stessa, questa fase è obbligatoria per poter avviare la campagna.
La descrizione deve essere dettagliata e corredata di immagini che abbiano un senso rispetto a quello che state comunicando. Caricare bellissime fotografie panoramiche per spiegare un progetto che ha come oggetto una scuola di musica non ha alcun senso se l’obiettivo non è quello di fare musica all’aperto e i luoghi raffigurati non sono quelli dove svolgerete la vostra attività.
- Video esplicativo della campagna
Nella parte alta della pagina dedicata al tuo progetto tutte le piattaforme prevedono uno spazio per l’inserimento del video di presentazione della tua campagna. Come realizzare, nello specifico, un video efficace lo vedremo in un articolo dedicato, quello che voglio invece sottolineare adesso è l’importanza di preparare il vostro gruppo di lavoro al fatto che una parte del tempo della fase preliminare dovrà essere impiegato nella realizzazione di questo video: testi, riprese, musiche, luci, microfoni e, cosa più impegnativa di tutte, il montaggio. Sia chiaro, come direbbe il buon Renè Ferretti della serie TV Boris, “non stamo a fa Kubrick”, questo però non significa neanche che stiamo facendo il video della vacanza da condividere con gli amici.
Divertitevi e giocate con la creatività del gruppo nella realizzazione del video ma prendete sul serio quello che state facendo, e cercate di trasmettere tutta la serietà del gruppo di lavoro.
Continua a seguire le nostre lezioni…