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Nico Calabria, sul kilimangiaro con una gamba sola

“Ho scelto di puntare su quello che sono, non su quello che ho”, scrive nella pagina di apertura del suo sito internet.
Già a 13 anni si era fatto notare: fu il primo a raggiungere la vetta del Kilimanjaro con le stampelle. Il suo obiettivo, in quell’occasione, era raccogliere fondi per inviare sedie a rotelle in Tanzania.
Nico Calabria sorprende anche per la destrezza e la straordinaria capacità di stare al passo con i suoi compagni ma anche di superarli. E di lanciare la palla dritta in rete, come quella volta che, nel 2012, la sua rovesciata ha fatto il giro del web, il tutto su una gamba sola.
Inoltre divenne il soggetto di un documentario, Nico’s challenge, vincitore di numerosi premi. Da parte della “Free wheelchair mission”, ha ricevuto il premio “Ambasciatori della mobilità”.
Lavora come speaker motivazionale ed istruttore di ginnastica per pagarsi gli studi. Secondo Nico, la disabilità “non definisce chi io sia. La mia disabilità mi pone ogni giorno una sfida che devo superare. E credo che queste sfide mi abbiano reso una persona più forte”.
Già, perchè è la stessa persona con disabilità a dover essere la prima a combattere per il raggiungimento dei propri obiettivi e per il superamento dei limiti, anche se ancora troppo spesso è la stessa società in cui si vive a porre gli stessi, a non superare quelle barriere culturali che limitano la persona con disabilità a “utente” di servizi socio-assistenziali e non considerano la Persona, appunto… Nel superamento di queste barriere non ci si può far nulla se si è divisi! Al contrario, rimboccandosi le maniche e unendo forze e capacità di ognuno, le possibilità si possono creare, e le cose che ancora non vanno si possono cambiare.

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