Frida Kahlo nasce il 6 luglio 1907 a Coyoacàn, una delle 16 delegazioni di Città del Messico.
Affetta da spina bifida, iniziò a dipingere dopo un brutto incidente mentre era su un autobus, che la costrinse per un lungo periodo a letto, con il busto ingessato: qui si dedico ad una serie di autoritratti, motivo per cui i suoi genitori le regalarono un letto a baldacchino con uno specchio sulla parte superiore.
Le ferite dovute all’incidente, l’handicap, il destino spezzato, Frida infatti aspirava a diventare medico, non le hanno proibito di vivere con impetuoso e affascinante desiderio la sua vita, di innamorarsi vivacemente, anche di donne, di dedicarsi alla politica che a poco a poco prese parte anche del suo percorso artistico.
“L’angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere.” Frida Kahlo
Curioso fu il suo rapporto con il Surrealismo: dal 1938 in poi, nei suoi dipinti Frida non si limita a descrivere gli incidenti della sua vita, ma si concentra sul suo stato interiore e sul suo modo di percepire la relazione con il mondo (quasi tutti i suoi dipinti ritraggono la figura di un bambino, sua personificazione).
L’immaginazione artistica di Frida Kahlo non era un modo per rifugiarsi nel suo inconscio, ma piuttosto il racconto della sua esperienza, reso accessibile a tutti con la rappresentazione di simboli.
Attraverso i suoi dipinti, ciò che le riusciva meglio, lascia raccontare se stessa alle proprie emozioni, forti e contrastanti, di una persona che vuole vivere pienamente, nonostante le difficoltà causate sia dalla patologia che dall’incidente, l’esistenza.