Può youtube essere considerato utile alla condivisione di esperienze sulle disabilità? E ancora, può rivelarsi utile nel denunciare diritti negati alle persone con disabilità o, piuttosto, nel superare i preconcetti che ancora oggi rimangono in piedi?
Ad ascoltare la youtuber Kia Rouge pare proprio di si: ed è proprio ciò che tenta di fare attraverso il suo canale Kia Rouge Life. Un misto tra scampoli di vita personale e sfoghi su situazioni che, ancora oggi, le si presentano sotto gli occhi. Ma forse non solo sotto i suoi…
Ma il discorso non si esaurisce certo qui… questo social network, unito in un sistema di comunicazione che integra anche altri social network, può diventare una sorta di attività lavorativa, magari per il circa 80% di persone con disabilità che ancora si ritrova disoccupato, fermo restando ovviamente il generale periodo non proprio roseo sotto questo versante.
I nuovi mezzi di comunicazione senza dubbio possono venirci incontro anche nel modo di raccontare agli altri la disabilità e quanto sia disagevole (ed è qui che diventa “handicap”) viverla in una società che tende a considerare “il disabile” e non la persona con disabilità. Quindi la disabilità in quanto caratteristica della persona.
Personalmente penso che, un mezzo come youtube, possa dare una grande mano nella costruzione di una community sulla disabilità, per uno scambio il più possibile costruttivo di idee, opinioni e soluzioni concrete per il superamento delle difficoltà, ma anche per puntare l’attenzione sulle barriere architettoniche ancora troppo presenti (come ad esempio i gradini all’ingresso dei negozi). E chi lo fa ha il grande merito, tra l’altro, di metterci non solo metaforicamente la faccia. Voi cosa ne dite?
Ad ascoltare la youtuber Kia Rouge pare proprio di si: ed è proprio ciò che tenta di fare attraverso il suo canale Kia Rouge Life. Un misto tra scampoli di vita personale e sfoghi su situazioni che, ancora oggi, le si presentano sotto gli occhi. Ma forse non solo sotto i suoi…
Ma il discorso non si esaurisce certo qui… questo social network, unito in un sistema di comunicazione che integra anche altri social network, può diventare una sorta di attività lavorativa, magari per il circa 80% di persone con disabilità che ancora si ritrova disoccupato, fermo restando ovviamente il generale periodo non proprio roseo sotto questo versante.
I nuovi mezzi di comunicazione senza dubbio possono venirci incontro anche nel modo di raccontare agli altri la disabilità e quanto sia disagevole (ed è qui che diventa “handicap”) viverla in una società che tende a considerare “il disabile” e non la persona con disabilità. Quindi la disabilità in quanto caratteristica della persona.
Personalmente penso che, un mezzo come youtube, possa dare una grande mano nella costruzione di una community sulla disabilità, per uno scambio il più possibile costruttivo di idee, opinioni e soluzioni concrete per il superamento delle difficoltà, ma anche per puntare l’attenzione sulle barriere architettoniche ancora troppo presenti (come ad esempio i gradini all’ingresso dei negozi). E chi lo fa ha il grande merito, tra l’altro, di metterci non solo metaforicamente la faccia. Voi cosa ne dite?
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